Space Quest 3

Nel 1989 Space Quest ha ottenuto molti elogi da parte di fan e critici e il terzo titolo Space Quest III: Pirates of Pestulon regge bene il confronto con i suoi predecessori. La storia di Space Quest III: Pirates of Pestulon è strana. Il gioco riprende proprio dove l’ultima partita è stata interrotta. Roger Wilco è incapsulato in una capsula di salvataggio dall’asteroide di Vohaul (ora inesistente). Dopo aver vagato nello spazio per un tempo incommensurabile, il pod è finalmente raccolto da un mercantile della spazzatura. Sfortunatamente, il cargo non vede il pod come qualcosa di più di un altro detrito spaziale. Il disgraziato Roger si ritrova intrappolato cosi’ in un enorme mercantile, circondato dalla spazzatura della galassia e in una parte sconosciuta dell’universo. Dopo aver trovato il mezzo di fuga riparando un vecchio incrociatore spaziale chiamato The Aluminium Mallard, Roger parte alla ricerca del suo pianeta natale Xenon. Tuttavia, quando Roger si ferma per chiedere indicazioni sul pianeta Phleebhut (dopo aver incontrato il memorabile Fester Blatz), viene avvicinato dallo spietato collezionista di banconote Arnoid the Annihilator…

Il gioco non è particolarmente lungo per gli standard di oggi ed è possibile completarlo, senza una conoscenza preliminare della serie, in circa 10 ore. Gli enigmi non sono troppo difficili ma neache facili, sono perfetti. La vera novità di Space Quest 3 è l’interfaccia, miglioramento del supporto mouse per spostare Roger mentre il parser di testo è ancora necessario per qualsiasi altra azione che vuoi intraprendere ma andando a digitare un comando interrompi effettivamente l’azione. Il dizionario interno del gioco è abbastanza flessibile e riconosce quasi tutte le parole che conoscete in inglese (base) anche se di solito è meglio attenersi ai classici TAKE, USE e LOOK.